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totale n. 2 pagine (la presente inclusa) + n. 20 pagine (n. 4 allegati)

 

Firenze, 25.6.'01

Al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali

on. Roberto MARONI

Via Veneto 56

00187 ROMA

fax 06.48.212.07

OGGETTO: Richiesta di intervento straordinario e urgente a tutela della retribuzione, dell'occupazione, della salute e della sicurezza dei lavoratori impiegati nei cantieri toscani per la costruzione della linea ferroviaria ad Alta velocità e della Variante di valico.

 

 

Gentile sig. Ministro,

a séguito della recente iniziativa di sequestro avviata dalla magistratura fiorentina a carico dei cantieri toscani per la costruzione della linea ferroviaria Alta Velocità, e delle attività connesse, risultano a serio rischio retribuzioni e lavoro per molti nostri concittadini.

Le ipotesi di reato formulate dalla Procura di Firenze abbracciano un'ampia casistica.

La nostra Associazione ha presentato nel tempo propri esposti alla Procura di Firenze e alla Procura di Bologna, e segue dalla fase dell'approvazione l'iter e le condizioni di attuazione del progetto Alta Velocità per la tratta Bologna-Firenze, per la Variante Firenze Castello, per il nodo di Firenze.

Dalla documentazione in nostro possesso, che sarà nostra cura fornirLe quando Ella desideri, ricaviamo inquietanti indicatori di responsabilità delle autorità pubbliche nelle diverse fasi di autorizzazione e attuazione del progetto TAV.

Particolarmente gravi appaiono i costi sociali dell'opera in cantiere, e la carenza di diritti, di dignità, di salubrità e di sicurezza che le maestranze - nell'ambito di mansioni particolarmente usuranti - sono state costrette fin qui a subire.

Chiediamo che in tale contesto, tenuto conto delle condizioni di sofferenza e di rischio strutturale in cui i lavoratori CAVET si trovano a operare, il Suo Ministero intervenga con provvedimenti urgenti e starordinari di tutela, in primis, della retribuzione e dell'occupazione dei lavoratori CAVET, coinvolti loro malgrado dalle conseguenze di un'inchiesta giudiziaria nella quale, ancora una volta, essi risultano essere le vittime. Riteniamo che la mano pubblica, responsabile dell'approvazione di progetti scarsamente affidabili - come le circostanze comprovano e i documenti istituzionali confermano - abbia in questa fase un particolare debito morale nei confronti dei lavoratori impegnati nella cantierizzazione, e debba assumersi dunque il compito di tutelare pienamente il diritto al lavoro, alla retribuzione e alla sicurezza, messo a repentaglio da decisioni assunte con leggerezza e superficialità negli anni passati a detrimento della popolazione civile, dei lavoratori e del territorio.

Noi riteniamo che i lavoratori CAVET vadano difesi non solo nel diritto alla salute, alla sicurezza e alla dignità (in questo senso l'Associazione Idra e il movimento Medicina Democratica hanno depositato il 5 maggio 2001 un esposto congiunto presso la Procura di Firenze sulla nocività da "ciclo continuo" nei lavori usuranti in galleria, estratto in Allegato 1 alla presente), ma anche nel diritto alla retribuzione e al lavoro.

Medicina Democratica e Idra hanno organizzato peraltro, lo scorso 16 giugno 2001, un seminario su RISCHI E DANNI DA ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO: L'IMPATTO DEL CICLO CONTINUO SUI LAVORATORI TAV (abbiamo a suo tempo provveduto a trasmetterLe un invito a intervenirvi), dai cui risultati emerge la conferma delle preoccupazioni di natura civile, sociale e sanitaria da noi nutrite in relazione alla nocività del "ciclo continuo" e ai dubbi sulle pratiche di mobbing nei cantieri in questione (in Allegato 2 il resoconto stampa del seminario).

Chiediamo dunque che ai lavoratori sia fornita la più ampia copertura in questo senso durante la fase di interruzione dei lavori.

Chiediamo inoltre l'impegno diretto del Governo - attraverso il Ministero del Lavoro - affinché ai lavoratori attivi nella cantierizzazione TAV fra Firenze e Bologna sia comunque garantito l'impiego nell'ambito delle opere ferroviarie che potranno sostituire la cantierizzzazione TAV, qualora gli investimenti ivi impegnati siano trasferiti, come si auspica, nell'ammodernamento, nel potenziamento e nel riequilibrio del sistema ferroviario nazionale.

Cogliamo l'occasione, signor Ministro, per chiedere un cortese riscontro da parte Sua al documento consegnato di persona all'allora Ministro del Lavoro on. Cesare Salvi dall'Associazione di volontariato Idra, lo scorso 9.10.'00, in occasione della sua partecipazione presso la Provincia di Firenze all'incontro "Il pericolo non è il mio mestiere", organizzato nell'ambito della campagna nazionale DS per la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro.

Oggetto di quel documento era una richiesta di intervento urgente a tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nei cantieri toscani per la costruzione della linea ferroviaria ad Alta velocità e della Variante di valico.

A quella richiesta (cui era allegata un'articolata Memoria sui danni alla salute e alla sicurezza dei lavoratori in atto in Alto Mugello, Mugello, Sesto Fiorentino e area metropolitana fiorentina per effetto delle cantierizzazioni TAV e Variante di valico e sugli scenari relativi ai progetti di cantierizzazione TAV, Variante di valico e terza corsia autostradale riguardanti la città di Firenze e i Comuni contermini), non è stata fornita dal Suo predecessore alcun riscontro.

Alleghiamo alla presente (Allegato 3) - nell'evenienza che esse non risultino al protocollo del Ministero - copia della richiesta e della Memoria in argomento.

Ci auguriamo di poter ricevere da Lei una maggiore considerazione al riguardo.

Alleghiamo alla presente altresì (Allegato 4) la Lettera aperta al Ministro del Lavoro Salvi sulla questione del ciclo continuo, consegnata al Suo predecessore nella stessa circostanza dalla Sezione di Firenze di Medicina Democratica.

Fiduciosi nel Suo interessamento, e disponibili ad ogni possibile collaborazione, Le porgiamo i nostri migliori saluti.

 

Per Idra Per Medicina Democratica

Girolamo Dell'Olio Luigi Carpentiero